Relazioni e vita di coppia: saper ascoltare


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Saper ascoltare migliora i rapporti di coppia e le amicizie. Ecco sei consigli per imparare ad essere dei buoni ascoltatori.

Alcune di noi hanno scelto di sposare il loro migliore amico, quello che magari conoscevano da sempre con cui sono cresciute. Altre hanno sperato che il proprio lui lo diventasse il miglior amico, il confidente più fidato, quello sempre pronto ad ascoltarci e farci sentire amate supportate, con la giusta dose di critica costruttiva, ma senza farci sentire giudicate.

Legittimo aspettarsi tutto questo da un rapporto speciale, che sia con il proprio compagno, marito, fidanzato, ma anche con i propri figli e con gli amici più intimi.

Ma noi facciamo altrettanto?
Che tipo di ascoltatori o ascoltatrici siamo?

Relazioni e vita di coppia saper ascoltare Natasha Stefanenko

 

Perché se ci riflettiamo bene, un rapporto basato sulla fiducia e il supporto reciproco è fatto molto di capacità di ascolto.

Relazioni e vita di coppia: saper ascoltare. 6 consigli per diventare un buon ascoltatore

Attenzione: ho detto proprio “saper ascoltare”, non saper giudicare, saper dare buoni consigli, o, peggio ancora, decidere al posto degli altri, eppure queste sono cose che tutti abbiamo un po’ la tendenza a fare.

Saper ascoltare significa invece altre cose. Per alcuni è una dote naturale, più spesso qualcosa che possiamo imparare con il tempo e l’esperienza.

Relazioni e vita di coppia saper ascoltare N Stefanenko

Saper ascoltare, secondo me, significa:

  1. Lasciar parlare liberamente l’altro, senza interromperlo continuamente con “anche a me successo che…” o con giudizi morali.
  2. Sospendere il giudizio, fino a che non ci verrà esplicitamente richiesto (il che è anche possibile che non avvenga e dobbiamo essere pronte ad accettarlo)
  3. Far sentire l’altro che la sua confidenza è una dimostrazione di fiducia nei nostri confronti, che apprezziamo moltissimo. ringraziamolo per questo, non diamolo per scontato.
  4. Chiedere “tu come ti senti” o “cosa hai provato?“ Anziché perdersi in un’infinità di dettagli, che spesso tradiscono solo la nostra curiosità, ma non mi sono utili all’altro a fare chiarezza sui propri sentimenti.
  5. Aiutare a fare un quadro della situazione partendo proprio da questo: “quindi è successo che… e tu ti sei sentita… e adesso non sai se…“ può essere molto utile e all’altro per vedere la vicenda più chiaramente con uno sguardo esterno e obiettivo, ma sulla base di informazioni che hanno a che fare con le sue emozioni.
  6. Concludere con un “tu come pensavi di agire?” magari davanti a una tazza di té o un buon bicchiere di vino, tenendogli la mano, può essere molto più utile di 1000 giudizi non richiesti.

 

Voi che ne pensate? Altri consigli per imparare a saper ascoltare?

 

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