Perché credere in sé stessi è un’arte da praticare


This post is also available in: Russo

Come ci relazioniamo con noi stessi? Ci sminuiamo o ci sentiamo infallibili? Le domande da farsi e perché credere in sé stessi è un’arte da praticare. I miei consigli.


Ci sono gli amici, la famiglia, l’amore, le persone con cui lavoriamo, le amiche della palestra, … insomma le persone con cui ogni giorno ci incontriamo condividendo pezzetti piccoli e grandi della nostra esistenza sono tante.
Del loro giudizio ci preoccupiamo, del loro benessere ci prendiamo cura, teniamo conto delle loro aspettative e desideri, … talvolta tendiamo anche a far dipendere da loro la nostra felicità.
Eppure c’è una sola persona che è sempre con noi non solo 24 ore al giorno, 30 giorni al mese, ma anche tutti i singoli giorni della nostra vita: noi stessi.
A quella persona prestiamo le stesse attenzioni che prestiamo alle altre persone della nostra vita?
La domanda è spiazzante, lo so. E la risposta, credo, è no, per molti di noi.
E anche questo è spiazzante.
Vale la pena esaminare un po’ meglio la questione.

Perché credere in sé stessi è un’arte da praticare e come farlo

credere in se stessi stefanenko natasha


Proviamo a pensare di avere di fronte una persona a cui vogliamo bene, un buon amico o il nostro compagno. 
Ora pensiamo a come lo sosterremmo nei dubbi, cosa faremmo per regalargli piccoli momenti di gioia, come lo consiglieremmo, a cosa lo inviteremmo per farli piacere, …E ora chiediamoci se facciamo la stessa cosa con noi stessi.
E ora pensiamo invece di parlare con lui con lo stesso tono che usiamo per noi stessi. Immaginiamo di avere uno specchio davanti e parlare con il nostro io riflesso: come gli parleremmo?
Con serenità o sofferenza, rabbia, dolore, allegria, rispetto o poca considerazione…? Anche questo esercizio rischia di essere spiazzante, ma pensiamo a quante opportunità ci offre!

credere in se stessi natasha stefanenko

Le due cose che vi ho suggerito sono importanti perché ci permettono di capire come ci relazioniamo con noi stessi ed attraverso questa relazione passano anche le nostre relazioni con gli altri.

Per esempio: trovi la tua opinione banale e poco interessante? Non dovrebbe stupirti allora che altri possano pensare la stessa cosa.

Sei incline a sminuirti o criticarti? Difficile che altri possano provare grande considerazione per te se questo è quello che traspare.
Nessun essere umano è felice di non essere apprezzato e amato, di essere costantemente contraddetto e svilito, quindi smetti di svilirti o dare poco peso ai tuoi pensieri ed azioni, se vuoi che anche gli altri comincino a tenere in giusto conto quel che pensi e fai.

E, all’opposto, smetti di comportarti come un essere perfetto e infallibile, che non esiste. Accetta di essere umano e fallibile, come tutti e tutti ti riconosceranno come uno di loro. 

E soprattutto: smetti di confrontarti con gli altri e sii te stesso. In un’epoca i cui le vite degli altri, attraverso i social, sono di pubblico dominio, il confronto è costante ma rischia di non essere costruttivo.
Impara a conoscere chi sei e sii il meglio di te stesso.

 

No Comments Yet.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *