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Chiudere un’amicizia o essere abbandonati da un amico è sempre doloroso. Ecco come accettare la fine di un’amicizia e cosa imparare.
A tutti è capitato di aver deciso o subito la fine di una relazione. Ma mentre tutti abbiamo speso ore ed ore a rimuginare o discutere sulla fine di un amore, forse non sempre abbiamo dedicato altrettanto tempo alla fine di un’ amicizia.
Eppure, veder sparire dalla nostra vita una persona e che per anni è stata il nostro appiglio, una roccia cui aggrapparsi nei momenti peggiori, quella con cui abbiamo gioito dei nostri successi e pianto delle nostre sconfitte, può essere altrettanto doloroso e difficile.
Perfino la sensazione di smarrimento che proviamo può essere molto simile e c’è un solo modo di cercare di vivere al meglio e imparare qualcosa dalla fine di un’amicizia: mettere ordine tra le emozioni disordinate che proviamo.
Prima di tutto: come stabilire quando è meglio concludere un’amicizia?
In genere, se lo pensiamo, non è solo perché sentiamo di non aver più molto da condividere con quella persona (cosa che può accadere, ma nel cui caso, in genere, le amicizie finiscono da sole), quanto perché ci sentiamo su piani diversi da un punto di vista, morale, etico, spesso sentiamo di aver subito dei torti così gravi da non poter essere riparati, oppure un rapporto è diventato così tossico (invidia, dispetti, provocazioni, …) da farci sentire in un perenne stato di malessere, a disagio, in difficoltà. Ecco, quello è il momento di chiudere.
Cosa imparare? Chiediamoci che tipo di amicizia ci farebbe sentire felici, soddisfatti , supportati, chi potrebbe condividere con noi non solo passioni e interessi ma il modo di vedere la vita? Ecco, cerchiamo quel tipo di persona
Come chiudere un’amicizia?
Partiamo dalla considerazione che se qualcosa si è incrinato e una relazione di amicizia non funziona più, è probabile che nella dinamica che si è venuta a creare abbiamo anche noi avuto un ruolo (eliminiamo la parola colpa).
Prendiamo un po’ di tempo per rifletterci su, magari scrivendo una lettera o un email (no ai whatsapp), spiegando che non è una mancanza di attenzione, ma il desiderio di non essere travolti e cercare di essere il più obiettivi e calmi possibile.
Limitiamo le nostre spiegazioni al minimo indispensabile, poiché spesso più parliamo e più rischiamo di ferire l’altro.
Non ricordiamo il peggio, ma solo il meglio. Ringraziamo per i bei momenti condivisi e magari chiudiamo con un sorriso. Non si sa mai cosa la vita ci riserva.
Cosa imparare? Non sentiamoci in colpa ma esaminiamo cosa noi abbiamo fatto per consentire a quella persona di mancare nei nostri confronti e chiediamoci se non sia preferibile porre dei confini nelle prossime amicizie, il che non significa togliere qualcosa, ma semplicemente prenderci cura di noi, conoscerci e sapere cosa vogliamo evitare.
Come superare la fine di un’amicizia se siamo stati abbandonati?
Anche in questo caso il senso di colpa è dietro l’angolo! Lo evitiamo pensando che la persona che ha deciso di chiudere sta facendo una scelta per sé. E’ possibile che sia cambiata, abbia esigenze diverse e quindi non sta rifiutando noi, ma semplicemente cercando altro. Il che è legittimo e potrebbe accadere anche a noi.
Cosa imparare? Accettiamo la nostra vulnerabilità, la nostra sofferenza, riservandoci di porci domande solo quando saremo più lucidi e allora chiediamoci se in fondo non stavamo meditando anche noi sul fatto che fosse meglio chiudere quell’amicizia.
Accettiamo anche che siamo tutti umani, possiamo sbagliare e anche ferire, ma la gentilezza verso noi stessi ed anche verso gli altri è la cosa migliore.
Scriviamo su un diario, se questo ci aiuta, approfittiamo di questa storia per capire se le altre nostre amicizie ci soddisfano, evitiamo di coinvolgere gli amici comuni, dando origine a pettegolezzi e confidiamoci solo con qualcuno fuori dal gruppo.
E diamoci tempo. Sembra banale, ma aiuta sempre.
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