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I preparativi a distanza, l’abito nascosto, le foto con le luci di Natale … Il nostro matrimonio e i miei ricordi.
Cosa seria le nozze, soprattutto a casa nostra!
Quest’anno a casa nostra abbiamo festeggiato 100 anni di matrimonio! Sì, lo so che io e Luca li portiamo bene, ma no, non siamo noi i festeggiati! I nostri genitori, miei e suoi, si sono sposati 50 anni fa e così: grande festa!
Beh, una rarità oggi arrivare a 50 anni insieme ma anche 21, come nel mio caso, non sono male, tanto che spesso mi sento chiedere: “Ma davvero siete ancora insieme? Ma come avete fatto?” Eh, come abbiamo fatto?
Era il 1993, quando ci siamo conosciuti, giovani ma per niente incoscienti. Avere alle spalle due famiglie molto unite e con gli stessi valori ci ha aiutato a riconoscerci e a condividere il pensiero che il matrimonio sarebbe stato solo l’inizio di un lungo percorso insieme.
Il matrimonio è un investimento, un lavoro bello e faticoso, fatto di condivisione, compassione, confronto, perdono. Ricco di momenti belli e brutti, piacevoli e difficili, che ti riempiono la vita come nient’altro.
Il matrimonio non è una lavatrice che quando si rompe si butta. No, il matrimonio è un enorme patrimonio, che in caso di difficoltà va “revisionato”, corretto, aggiustato, recuperando i pezzi buoni che lo hanno creato e facendolo ripartire. Ma soprattutto al matrimonio si deve far “manutenzione”, che in termine medico suona come “prevenzione”… bisogna parlare, dialogare, scambiarsi i propri dubbi e le difficoltà, prima che ogni piccolo granello d’incomprensione diventi una montagna insormontabile nella propria anima.
Quando penso alla mia famiglia, la sento come una squadra, sempre. So di poter contare su Luca e Sasha anche quando siamo lontani e so che in qualsiasi momento loro ci saranno.
Quando ne abbiamo bisogno troviamo sempre il tempo per ascoltarci e la parola giusta per confortarci, per sostenerci, darci la forza di affrontare qualsiasi difficoltà. Insieme ci completiamo.
Ecco, ora che ho parlato come la più seria delle “zie”, meglio che vi racconti anche i lati divertenti del mio giorno del sì, che sono parecchi! Intanto il mio è stato un matrimonio facilissimo da organizzare perché io non ho fatto un bel niente!
Ero in Francia per lavoro. Luca mi chiamava di continuo per ricordarmi che si stava occupando di questo e di quello ma che insomma dovevo esserci anch’io. Ed ecco che, subito prima di partire, mi arriva una di quelle proposte a cui non si può dire di no ma che mi avrebbe tenuto via fino a due giorni prima della fatidica data! Rischiavo di divorziare prima ancora di sposarmi, ma lui capì!
Così sono arrivata in Italia e Luca e sua sorella Cristina (benedetta cognata) avevano organizzato tutto, perfino la lista nozze!!!
E il vestito da sposa? “Avrai provato mille abiti!” state pensando? Macché, quello l’avevo adocchiato qualche mese prima in una vetrina in Piazza di Spagna e dopo una sfilata (sapete quella che si teneva tutti gli anni lungo la scalinata di Trinità dei Monti?) ero corsa a comprarlo: un abito bianco a trapezio di Prada, semplicissimo, da indossare con uno spolverino corallo. Poi l’avevo nascosto in casa di un amico mentre un altro amico marchigiano mi creava degli stivali anni ’60 numero 41!
Grossi bigodini in testa fino all’ultimo, stivali infilati “ancora caldi”, ed eccoci a fare le foto prima del matrimonio.
Stesso abito prima e dopo? Ma la sposa non dovrebbe restare segreta fino all’ultimo?
Di nuovo macché! Era il 23 dicembre. Se non approfittavamo della luce del pomeriggio non avremmo mai potuto avere delle foto ricordo. E le foto sono riuscite molto divertenti! In più, essendo due giorni prima di Natale c’erano luci ovunque e sembrava che tutti festeggiassero noi!
Il matrimonio è stato molto easy, con amici e colleghi, un gran ballo e il mio memorabile discorsone in russo che penso nessuno abbia mai capito ma a cui tutti dovevano ripetutamente rispondere “da”! A sentire Luca è stato proprio lì che abbiamo perso l’amicizia della maggior parte dei parenti: troppo impegnati nelle danze per ricordarci di distribuire le bomboniere! E dopo? Dopo ho potuto contare su mia suocera e mia cognata che avevano preso appunti su tutti i regali e ogni volta che un parente veniva a farci visita mi davano una gomitata e mi sussurravano all’orecchio “questa è la zia che ti ha regalato il vaso rosso“.
Il nostro Matrimonio, il giorno più bello della mia vita
E’ stato il giorno più bello della mia vita perché è cominciato con leggerezza e così è continuato. Ed oggi sono felice. Con dedizione e con la stessa leggerezza continuiamo a vivere la nostra avventura, senza perdere tempo in stupidaggini e gelosie perché è la reciproca fiducia a facilitare tutto.
Ho un marito che non mi fa mai pesare il fatto che magari finisco troppo tardi di lavorare e poi non riesco a chiamare. Se non mi sente mi chiama lui: “Ciao, sono quel marito che hai lasciato in Italia…” e poi chiude con un “Buonanotte, ci vediamo in via Amore 3” che è il nostro posto segreto, quello dove noi tre ci incontriamo in sogno quando siamo lontani.
Vado in “via Amore 3”, buonanotte, mi aspettano 😉
Volete sapere di chi erano gli abiti? Il mio abito e il mio soprabito erano di Prada, quello di Luca di Carlo Pignatelli.
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